ANC Bari-Carbonara
Storia dell' ANC - Sezione Bari-Carbonara (BA)
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Le Associazioni fra Carabinieri che nella seconda metà del XIX sec. si susseguono, con diverse denominazioni ma con scopi analoghi o uguali, nascono non per caso, ma come naturale sviluppo e nell’ambito dei fermenti sociali e politici della società civile che registra i primi movimenti di ispirazione previdenziale e mutualistica.
Quando, dopo il conseguimento dell’Unità Nazionale, vengono abolite le limitazioni poste in passato dai governi dei vari Stati alle libertà e ai diritti di riunione e di associazione, vengono a crearsi le condizioni favorevoli alla istituzione di associazioni fra categorie di cittadini esercitanti la stessa professione o attività o aventi interessi comuni.
Nascono così le Società Operaie di mutuo soccorso e le Fratellanze variamente denominate, istituti privati di previdenza sociale costituenti – in complesso – una categoria dai confini non scientificamente definibili, che, nello spirito di quei tempi, si da uno Statuto maiuscolo improntato alle nuove idee ed ai fondamentali principi etici.
Queste associazioni ricavano i mezzi principalmente dai contributi dei soci e della beneficenza. Le associazioni di mutuo soccorso si servono della beneficienza, quando si prefiggono fini di previdenza benefica.
La legge 15 aprile 1886, n° 318, conferisce alle società di mutuo soccorso la personalità giuridica, definendole appunto come società, pur non essendo tali poiché mancano del requisito caratteristico ed indispensabile a ogni società, che è lo scopo di lucro e di interessi.
Anche nell’ambito militare, associazioni, società e fratellanza anno origine inizialmente per soddisfare ben precise esigenze assistenziali del personale che cessa dall’attività di servizio per necessità, per scelta e/o per il decorso del tempo, quando all'atto della cessazione del servizio, transitando nella posizione di quiescenza, viene a trovarsi nella condizione di affrontare gravi disagi a causa della mancanza di un adeguato sistema assistenziale che ne assicuri il sostentamento e la sopravvivenza nella società, a livello dignitoso.
Le varie forme di associazione, sorgono con lentezza e con prudenza, in mezzo a molteplici difficoltà, affrontando la diffidenza delle stesse istituzioni, in relazione al clima politico sociale determinatosi in Italia, dinanzi alle prime manifestazioni della volontà di associarsi da parte di categorie di cittadini esercitanti la stessa professioni o attività o aventi interessi comuni.
Per di più, le categorie dei militari, aduse ad attività subordinate e a discipline particolari, soggette ad un costume di obbedienza agli ordini dello Stato, sembrano inizialmente meno permeabili ai movimenti di pensiero che fermentano da qualche tempo nel mondo operaio, mentre nasce e si sviluppa in tutta l' Europa una nuova società di tipo industriale, più o meno contemporaneamente alla conclusione del processo di unificazione nazionale italiano.
Dopo che il Parlamento dell'ancora giovane Regno d' Italia abolisce il divieto di associazionismo tra militari in congedo, ci si rende conto che nulla vieta a questa categoria particolare di personale, di associarsi per altre finalità purché lecite. Da questa consapevolezza, deriva un diffuso proliferare di Società di Mutuo Soccorso, articolate per Armi e Corpo, protrattosi sino ai primi anni venti. Conseguentemente, alcuni Carabinieri residenti a Milano, lasciato il servizio per raggiunti limiti di età, per riforma o altro, ravvisano l'esigenze di costituire un organismo associativo finalizzato a rinsaldare i vincoli di attaccamento all' Arma e a fornire un aiuto concreto a chi venga a trovarsi in difficoltà.
Il primo marzo 1886, a Milano si riunisce un Comitato promotore, che, dopo un'intensa attività organizzativa, si trasforma in Consiglio e costituisce l' Associazione di "Mutuo Soccorso tra congedati e pensionati dai Carabinieri Reali", primo sodalizio in forma societaria tra i militari non più in servizio.
Successivamente l' Associazione dei Carabinieri fu fondata a Roma nel febbraio 1905 sotto il nome della "Fratellanza fra Carabinieri in congedo di Roma e Provincia" ed assunse nel 1911 la denominazione di "Società di Mutuo Soccorso fra Carabinieri pensionati e congedati di Roma e Provincia".
Con Regio Decreto del 16 febbraio 1928, n° 461, fu eretta in Ente Morale la "Federazione Nazionale del Carabiniere Reale" e ne fu approvato lo statuto organico. Con Regi Decreti del 25 agosto 1932, n° 1214 e 9 aprile 1935, n° 815, furono approvati due nuovi statuti organici della predetta Federazione, la quale, con l'occasione, assunse la denominazione rispettivamente di "Federazione Nazionale del Carabiniere Reale in Congedo" ( nel 1932 ) e di "Associazione Nazionale del Carabiniere Reale in Congedo" ( nel 1935 ); in data 21 novembre 1938 fu approvato un nuovo Statuto - Regolamento dall'ex Segretario del disciolto Partito Nazionale Fascista e pubblicato nel foglio di disposizioni dello stesso partito n° 1193 - bis, con cui all' Ente in questione fu imposta anche la denominazione di "Legione Carabinieri d' Italia".
Successivamente con Regio Decreto - Legge del 2 agosto 1943, n° 704 i reparti dell'arma e di specialità (Associazione d' Arma) dell' Esercito, furono sottoposti alla sorveglianza dell'ex Ministero della Guerra, ora della Difesa ( Servizi per l' Esercito).
Conseguentemente con il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, il Presidente della Repubblica con Decreto del 2 febbraio 1950, n° 162 cambiò la denominazione da Legione a " Associazione Nazionale dei Carabinieri in Congedo " e ne fu approvato il nuovo statuto organico.
La Presidenza della predetta Associazione con foglio n° 040/b del 21 febbraio 1955 propose all' Assemblea la nuova denominazione di " Associazione Nazionale Carabinieri " e l'approvazione di un nuovo Statuto, l' Assemblea a larghissima maggioranza approvò favorevolmente il nuovo Statuto anche con l'ausilio delle dipendenti assemblee sezionali.
Il Presidente Nazionale, sentito il Comitato Centrale, che avrebbe potuto procedere alle interrogazioni o varianti che si fossero rese necessarie nel corso della sua approvazione, con deliberazioni adottate, in data 10 maggio 1955 e 26 marzo 1956 viene riconosciuto con l'approvazione del nuovo Statuto organico tende ad agevolare il funzionamento dell' Associazione, mediante, essenzialmente, una modifica alle norme regolanti la nomina degli Ispettori regionali ed Interregionali, nonché dei Consiglieri Nazionali non di diritto. Su proposta del Ministero della Difesa il Presidente della Repubblica con Decreto presidenziale n° 1286 del 25 luglio 1956, decretava che la " l' Associazione Nazionale dei Carabinieri in Congedo " assume la denominazione di "Associazione Nazionale Carabinieri".
L' Associazione Nazionale Carabinieri - Sez. Carbonara di Bari si presenta come un'associazione di persone che ravvisano l'esigenza di costituire un organismo associativo finalizzato a rinsaldare i vincoli di attaccamento all'arma e il sentimento di devozione alla Patria, avendo lo scopo primario di:
Promuovere e cementare i vincoli di cameratismo di solidarietà tra i militari in congedo e quelli in servizio dell' Arma, e fra di essi gli appartenenti alle altre forze armate ed alle rispettive associazioni.
Di tener vivo fra i soci il sentimento di devozione alla Patria , lo spirito di corpo, il culto delle gloriose tradizioni dell'Arma e la memoria dei suoi Eroici Caduti.
Di realizzare, nei limiti delle possibilità, l'assistenza morale, culturale, ricreativa ed economica fra gli iscritti e le loro famiglie. Infine gli iscritti all'Associazione si impegnano a prestare il proprio concorso civile in caso di pubbliche calamità o di altre situazioni eccezionali, se richieste dalle Attività Competenti.
Con delibera del 15 giugno 1975, la Presidenza Nazionale dell'Associazione Nazionale Carabinieri - Roma autorizzò l'apertura della Sezione di Carbonara di Bari.
I soci fondatori furono:
Ten. Cpl Giacomo Pellegrino (fino a LUGLIO 2011)
M.llo Magg. Antonio Murer (deceduto)
Brig. Leonardo Azzaretti (deceduto)
V.Brig. Vito Taccogna (deceduto)
App. Giovanni Tau (deceduto)
App. Domenico Angiuli (deceduto)
App. Benedetto Di Monte (deceduto)
App. Giovanni Sibilano
C.re Vito Dentamaro (deceduto)
C.re Giuseppe Angiuli
C.re Vittorio De Cicco
C.re Gaetano Ungaro
C.re Carlo Tenerelli (deceduto)
C.re Michelangelo Tenerelli
C.re Vito Partipilo
C.re Giuseppe Di Turi
C.re Antonio Casamassima
C.re Onofrio Bratta
C.re Sabino Quaranta
Sig. Salvatore Pellegrino (deceduto)
Sig. Gennaro Coletta
Sig. Gennaro Cassano
Sig. Angelo Marolla
La Sezione di Carbonara di Bari fu inaugurata il 5 ottobre 1975 dal Coll. Mario De Sena, Comandante Regione Carabinieri Puglia, ed i suoi iscritti erano saliti a 73 unità; inoltre il 23 febbraio 1976 fu intitolata alla memoria dell' Eroe M.O. al V.M. e V.C. C.re Attilio Armando Lombardi.
I Presidenti:
Ten. Cpl. (c) Giacomo PELLEGRINO (Socio fino a LUGLIO 2011) - dalla fondazione anno 1975 fino al 28 Febbraio 1998;
Ten. Cpl. (c) Giovanni D'ARENZO (deceduto) - dal 01 marzo 1998 al 30 settembre 2000;
Ten. Cpl (c) Francesco RONCONE (Commissario) - dal 01 ottobre 2000 al 28 febbraio 2001;
Ten. Cpl. (c) Giacomo PELLEGRINO (Socio fino a LUGLIO 2011) - dal 01 marzo 2001 al 31 dicembre 2002;
V.Brig. (c) Giuseppe LOLLINO - dal 01 gennaio 2003 al 25 gennaio 2011;
C.re (c) Sabino QUARANTA - dal 26 gennaio 2011 al 30 ottobre 2017;
C.re (c) Giacinto Sciacovelli - dal 15 novembre 2017 a TUTT'OGGI.
I Segretari:
M.llo M. Antonio MURER (deceduto);
Brig. Leonardo AZZARETTI (deceduto);
C.re Domenico CENTRULLO (ex socio);
V. Brig. Giuseppe LOLLINO;
M.llo Giuseppe DE FRANCESCO;
Sig. Saverio LADISA;
Sig.ra Maddalena PARTIPILO.
SCOPI ED OBIETTIVI DELL' ANC BARI-CARBONARA (BA)
Scopi fondamentali dell'Associazione, che è apolitica, sono:
promuovere e cementare i vincoli di cameratismo e di solidarietà fra i militari in congedo e quelli in servizio dell'Arma, e fra essi e gli appartenenti alle altre forze armate ed alle rispettive associazioni;
tenere vivo fra i soci il sentimento di devozione alla Patria, lo spirito di corpo, il culto delle gloriose tradizioni dell'Arma e la memoria dei suoi eroici caduti;
realizzare, nei limiti delle possibilità, l'assistenza morale, culturale, ricreativa ed economica a favore degli iscritti e delle loro famiglie.
Che cos'e' un Carabiniere
Il carabiniere come tutti gli uomini e' un' impasto di santo e peccatore. Fra tutti e' il piu' necessario e il meno desiderato. Una creatura senza nome che chiamano "signore" quando ci e' davanti e "bastardo" non appena si volta.
Deve essere un diplomatico, capace di distinguere tra le persone e dare a ciascuna l'impressione di essere il vincente. Se e' cortese e' un adulatore, se non lo e', un maleducato. Se e' elegante e' vanitoso, se e' trasandato uno zotico. Deve prendere in un secondo decisioni che un avvocato prende in tre mesi. Se si affretta e' negligente, se va con i piedi di piombo e' pigro. Il carabiniere deve essere il primo ad arrivare sul posto di un incidente ed emettere decisioni infallibili. Deve saper dare il respiro che si è fermato, arrestare un'emorragia, sanare una ferita oppure aspettare di essere citato in giudizio. Deve conoscere tutti i tipi di arma, sparare in corsa, colpire dove non fa male, essere in grado di neutralizzare uomini grossi il doppio di lui e con la meta' dei suoi anni senza essere brutale. Se siete voi a colpirlo e' un vigliacco, se e' lui a farlo e' un violento. Da un capello deve riuscire a ricostruire un delitto, l'arma con cui e' stato compiuto il crimine e dove si nasconde il reo.
Se cattura un criminale e' fortuna, se non vi riesce e' un incapace. Se viene promosso ha degli appoggi, altrimenti e' uno che non vale un soldo bucato. Il carabiniere deve essere un sacerdote, un assistente sociale, un diplomatico, una simpatica persona, un gentleman, un eroe.